La radice di Tarassaco
Maggio 11, 2023
Il Tarassaco, noto anche come Dente di leone, è probabilmente una tra le piante più familiare al mondo. Quante volte, da bambini, è capitato di soffiare sui candidi e morbidi semi del Soffione ed esprimere un desiderio? Quei semi, se non vengono soffiati, si trasformeranno in un fiore raggiante, dalla corolla folta e dai petali gialli tanto amati dalle golose api che, dal suo nettare non a caso producono il noto miele di Tarassaco.
Originario dell’Asia e dell’Europa, il Dente di leone è stato registrato in antichi scritti e i medici arabi usavano la pianta in medicina nel X e XI secolo. Per secoli i cinesi e gli indiani hanno coltivato il Dente di leone per il trattamento delle malattie del fegato e come tonico nei problemi digestivi.
Sia la radice che le foglie sono ricche di proprietà benefiche per la salute e possono essere utilizzate per preparare di tutto, dal tè al Tarassaco alle insalate super nutrienti. Utile per modulare i livelli di colesterolo, la pianta, fiori compresi, è nota per i suoi effetti diuretici, legati soprattutto a disturbi di natura epatica. La pianta del Tarassaco si caratterizza per la sua ricchezza in fibre, risultando utile anche come prebiotico, e per la presenza di oligoelementi.
Tutte le parti della pianta contengono diversi antiossidanti, acidi grassi essenziali e fitonutrienti tra cui l’apigenina e la luteolina, importanti per la salute delle cellule e la gestione delle risposte infiammatorie.
In particolar modo, la radice è costituita per circa il 45% da inulina, un carboidrato complesso (frutto-oligosaccaridi) con effetti benefici quali l’eliminazione di agenti patogeni nel tratto gastrointestinale, la repressione dell’obesità, del cancro e dell’osteoporosi. Troviamo anche altre sostanze con proprietà antinfiammatorie e, recentemente, il CGA (acido cloregenico) trovato nelle radici del Dente di leone è stato identificato come un potente antiossidante, che può sopprimere i marcatori dello stress ossidativo come la malondialdeide e il glutatione.
Studi in vivo e in vitro, hanno dimostrato che un estratto di radice di Tarassaco ha innescato l’apoptosi nelle cellule tumorali del colon, senza effetti negativi sulla vitalità e la sopravvivenza delle cellule epiteliali della mucosa del colon non cancerose. L’ipotesi è che la complessità molecolare dell’estratto di radice di Tarassaco sia responsabile della sua attività antitumorale, poiché consente l’attivazione di molteplici vie di segnalazione nelle cellule tumorali, inclusi i mitocondri.
Il Tarassaco è del tutto atossico, anche se somministrato per lunghi periodi, e inoltre presenta un’azione positiva sui vari sintomi stagionali, oltre a caratterizzarsi come tonico generale.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5341965/